Capitolo 216 Centro dell’Attenzione

Il proprietario era un uomo di mezza età, onesto e schietto. Spiegò con pazienza: “Giovanotto, sembra proprio che voi due non siate del posto. Lasciate che vi racconti qualcosa. La donna che è appena uscita è la figlia del clan Leach, si chiama Shannon Leach. Oltre a essere la figlia del clan Leach, è anche una discepola di spicco della Setta Solviolet. Il suo superiore è Ignacio Hooper, il figlio del primo anziano della Setta Solviolet, e quella donna anziana è un’esperta del clan Leach. Quando il clan Leach si stabilì a Fairbury, era già la famiglia più prestigiosa della città. Circa trent’anni fa, decisero di andarsene. Non c’è forse un giovane di nome Norton che, in questo periodo, ha unificato la malavita di Fairbury e preso il controllo dell’intera città? Fairbury è, in sostanza, la gallina dalle uova d’oro per il clan Leach. Non permetterebbero mai a degli estranei di portargli via i profitti. Ora Shannon è tornata a Fairbury, senza dubbio per affrontare Norton. Se la mia intuizione è corretta, un gran numero di élite del clan Leach e della Setta Solviolet sono già arrivati in città. Sono tutti delle belve, un branco di vampiri, pronti a uccidere senza battere ciglio. Per loro, la vita di chiunque non appartenga al loro gruppo vale meno di un filo d’erba! Ascoltami, ragazzo. Io gestisco solo una piccola attività. Non voglio assolutamente avere nulla a che fare con loro. Perciò, vi conviene andarvene subito. Non siete di Fairbury, non potete nemmeno immaginare quanto siano odiosi il clan Leach e la gente della Setta Solviolet. Maltrattano chiunque e non hanno bisogno di alcun motivo per uccidere. Se sono di cattivo umore, chiunque può diventare la loro vittima! Oggi Shannon si è fatta vedere qui. Di certo non risparmierà il mio locale, quindi devo scappare!” Il proprietario del bistrot era quasi in lacrime mentre parlava. Proprio quando Norton stava per rispondere, Aurelia posò la forchetta, si alzò in piedi e dichiarò: “Andiamo. Portiamo via gli avanzi e mangiamo mentre camminiamo.”