Capitolo 13 Solo Amore
Invece, Cecilia aveva dimostrato che, nonostante la sua disabilità, era capace di suonare il pianoforte, ballare e cantare tanto bene quanto chiunque altro. Non era affatto inferiore a coloro che non erano disabili.
L’esperienza di Cecilia era stata di ispirazione per Calvin, e lo aveva aiutato a trovare la forza di rialzarsi durante i suoi giorni più bui.
Mentre Calvin parlava dei suoi successi, Cecilia si rese conto che quasi non riusciva più a ricordare che tipo di persona era stata.
Dopo che Calvin l'aveva accompagnata nella sua nuova casa, Cecilia gli offrì un piccolo sorriso grato. "Grazie," disse dolcemente. "Avevo quasi dimenticato chi ero."
Calvin, notando quanto fosse fragile, la portò a mangiare qualcosa. Durante la giornata, evitò con attenzione di nominare il suo matrimonio e di chiedere cosa fosse successo. Dopo essersi sistemata nella casa nuova, Cecilia si rese conto che mancavano solo pochi giorni a metà maggio, il giorno in cui lei e Nathaniel avevano concordato di finalizzare il loro divorzio.
Riflettendo sulla promessa che aveva fatto a Paula, una mattina si recò al cimitero.
Andò prima verso la tomba di suo padre. Guardando l'immagine di un uomo gentile nella fotografia, le si formò un nodo in gola di Cecilia. "Papà, mi manchi tanto."
Una brezza leggera accarezzò dolcemente la guancia di Cecilia, portando un pizzicore agrodolce al suo naso. "Papà, saresti arrabbiato con me se venissi a trovarti, vero?" sussurrò.
Allungò la mano, per rimuovere delicatamente le foglie cadute sulla lapide, una per una. "So che dovrei essere forte, ma... mi dispiace..."
Dopo essere rimasta davanti alla lapide di suo padre per un tempo considerevole, alla fine Cecilia decise di andarsene. Prima di tornare indietro, comprò un'urna e andò in uno studio fotografico. Sotto gli sguardi curiosi del personale, si fece scattare una foto in bianco e nero.
Sulla via del ritorno, guardava fuori dal finestrino dell'auto, persa nei suoi pensieri. Il suo telefono squillò, interrompendo la sua riflessione: era Martha.
"Come stai in questi giorni, Ceci?" chiese dolcemente la voce di Martha.
Cecilia forzò un sorriso. "Sto bene."
Martha sospirò di sollievo, ma poi la rimproverò leggermente: "Perché mi hai lasciato quei soldi senza dirmi niente? Non li ho usati, li ho messi da parte per te. Se mai vuoi iniziare un'attività o qualcosa del genere..."
Negli anni, Cecilia aveva spesso inviato dei soldi a Martha, senza dirle nulla. Martha, essendo una semplice donna di campagna, aveva risparmiato ogni centesimo. Ascoltando il preoccupato rimprovero di Martha, involontariamente gli iniziarono a riempirsi di lacrime, che finirono poi per inondare il viso di Cecilia.
"Martha, potresti venire a prendermi e portarmi a casa come facevi quando ero piccola?" chiese Cecilia con la voce tremante.
Martha era perplessa. Cecilia ripeté: "Il quindici, vorrei che tu mi portassi a casa nostra."
Anche se Martha non capiva perché dovesse aspettare fino a quel giorno, ma acconsentì: "Va bene, il quindici verrò a prenderti e ti porterò a casa."
Recentemente, l'ospedale aveva inviato a Cecilia diversi avvisi, nei quali le consigliavano di ritornare per un secondo controllo, ma lei aveva sempre rifiutato gentilmente.
Aveva già deciso di andarsene e non voleva sprecare altri soldi per il trattamento. Dando un'occhiata al suo conto, notò che aveva ancora più di centomila dollari e aveva intenzione di lasciarli a Martha per la sua pensione.
In quegli ultimi giorni, a Tudela cadde una pioggia incessante.
Calvin andava a trovarla spesso e aveva notato che la sua sordità era peggiorata sempre di più. Spesso, quando lui bussava alla sua porta, lei non lo sentiva. Di tanto in tanto, quando lui parlava, lei doveva concentrarsi sul movimento delle sue labbra per capire cosa stesse dicendo.
"Ceci, ci saranno i fuochi d'artificio sul fiume. Ti va se li andiamo a vedere insieme?" chiese un giorno Calvin.
Cecilia impiegò un attimo a rispondere e poi disse: "Va bene."
A Tudela, era tradizione avere fuochi d'artificio sulla riva del fiume ogni sabato. Si diceva che le coppie che andassero a guardarli insieme, non si sarebbero mai separate.
Una volta, dopo che si erano spostai, Cecilia aveva chiesto a Nathaniel di andare a vedere i fuochi d'artificio insieme, ma lui l'aveva rifiutata con freddezza. Nonostante fosse una tradizione che si ripeteva spesso, alla fine non lo fecero mai.
Sabato, Cecilia e Calvin andarono a vedere lo spettacolo di fuochi d'artificio delle otto.
Boom!
I fuochi d'artificio abbaglianti per un attimo illuminavano il cielo, con la loro effimera bellezza.
Cecilia guardò il cielo e con le lacrime agli occhi disse: "Calvin, grazie. Oggi sono stata molto felice."
Calvin guardò la fragile e magra Cecilia che aveva accanto e nonostante avesse un sorriso in volto, si rese conto che lei non era veramente felice. "Resterò a Tudela quest'anno, così d'ora in poi, potremo guardare i fuochi d'artificio insieme tutte le settimane," cercò di rallegrarla con questa offerta.
Ma Cecilia non accettò, sapeva che non avrebbe potuto mantenere quella promessa.
Mezz'ora dopo, lo spettacolo dei fuochi finì e, nonostante Calvin le avesse proposto di accompagnarla a casa, Cecilia rifiutò l'offerta, desiderava fare una passeggiata da sola lungo la riva del fiume.
Le strade erano piene di gente, ma nonostante la folla, Cecilia ebbe l’impressione di aver intravisto Nathaniel. Però, avvicinandosi a quell’uomo, si rese conto che non era lui. Da quando si erano separati, aveva spesso avuto l’impressione di vederlo in giro. Ogni volta che vedeva qualcuno che gli somigliava anche solo leggermente, pensava che fosse lui.
All'incrocio, mentre aspettava che il semaforo diventasse verde, notò uno spezzone di notizie di intrattenimento su un maxischermo dall'altra parte della strada. Stavano intervistando Stella.
Il reporter chiese: "Stella, ci avevi già raccontato di essere tornata perché volevi riconquistare il tuo primo amore. Allora, ci sei riuscita?"
Di fronte alla telecamera, Stella non aveva né confermato, né smentito la supposizione del giornalista. Invece, disse: "Alle otto di stasera, lui ed io abbiamo guardato i fuochi d'artificio sul fiume di Tudela insieme."
Non c’erano dubbi, questo era l’annuncio ufficiale della loro relazione. Mentre Cecilia attraversava la strada, una canzone dedicata a Stella suonava alla televisione: Solo Amore.
Solo Amore... In tutta la mia vita, ho amato solo Nathaniel. Come ho fatto a innamorarmi di lui?
Ripensò a un pomeriggio di dieci anni fa, dopo essere tornata a casa da sola. Aveva visto Nathaniel al piano di sopra, che indossava una camicia bianca.
Ricordava come, a scuola, quando qualcuno la maltrattava, l'intervento di Nathaniel le sembrasse un intervento divino. In alcuni momenti i loro genitori li prendevano in giro, dicevano che una volta cresciuti si sarebbero sposati...
Avevano tanti di quei ricordi insieme. Ma ancora ora, Cecilia non riusciva a capire perché si fosse innamorata di Nathaniel.
Nel frattempo, Nathaniel non stava guardando la televisione. Dopo aver finito di lavorare, controllò il suo telefono, ma non c'erano messaggi da parte di Cecilia. Il suo sguardo si rabbuiò leggermente. Spense il telefono e lo gettò da parte.
Mason bussò alla porta ed entrò: "Signor Rainsworth, lo abbiamo trovato. Il nome dell'uomo è Calvin Reese, e a quanto pare è un amico d'infanzia di Cecilia."
Secondo quanto gli sembrava di capire, e secondo i rapporti precedenti, lui era sempre stato l'amore d'infanzia di Cecilia. Mason gli raccontò che Cecilia aveva conosciuto Calvin quando viveva in campagna, lo conosceva da prima ancora di incontrare Nathaniel.
Nathaniel ripensò a quell'uomo dagli occhi affascinanti, con le sopracciglia leggermente aggrottate.
"Signor Rainsworth, il signor Sinclair è ancora fuori, la sta aspettando," disse Mason.
Nathaniel lo fulminò e disse: "Digli che oggi sono occupato."
Mason fu sorpreso.
Ultimamente, il signor Rainsworth ha passato ogni serata con il signor Sinclair e i loro amici ricchi. Oggi cosa è cambiato?
Nathaniel prese l'ascensore di servizio fino al parcheggio sotterraneo e andò direttamente al motel dove alloggiava Cecilia. Ma una volta arrivato, scoprì che Cecilia se ne era andata già da qualche giorno.
Improvvisamente, Nathaniel iniziò ad agitarsi. Tirò fuori il telefono e iniziò a scorrere i suoi contatti. Proprio mentre stava per chiamare Cecilia, qualcun altro lo telefonò. Era Stella.
"Cosa c'è?"
"Nathaniel, la mamma di Cecilia mi ha detto che Cecilia ha intenzione di sposarsi," disse Stella.
Alle sue parole, gli occhi scuri di Nathaniel si strinsero.