Capitolo 5 Rimanere Ottimisti
Cecilia tornò nella sua stanza e si costrinse a buttare giù bocconi di pillole, poi si toccò l'orecchio e si ritrovò le dita coperte di sangue.
I consigli che le aveva dato il dottore le risuonavano in mente. "Signorina Smith, in molti casi, lo stato emotivo del paziente influenza il decorso della malattia, deve rimanere emotivamente stabile e ottimista, e collaborare attivamente con il trattamento."
Ottimista? Più facile a dirsi che a farsi.
Cecilia cercò di non pensare alle parole di Nathaniel, mise la testa sul cuscino e chiuse gli occhi. Ma quanto iniziò a sorgere il sole, lei non si era ancora addormentata del tutto. Forse il farmaco stava funzionando, perché ora riusciva a sentire un po' meglio.
Cecilia rimase a lungo persa nei suoi pensieri, continuando a fissare la debole luce del sole che filtrava attraverso la finestra.
"Ha smesso di piovere."
Non esisteva un unico motivo per cui le persone si arrendono. Era un accumularsi di cose, dove bastava solo una goccia, per far traboccare un vaso intero. Poteva trattarsi di una parola fredda o una questione banale...
Quel giorno Nathaniel rimase a casa.
Di prima mattina, era già seduto sul divano, ad aspettare che Cecilia venisse a chiedergli scusa, pentita di quello che aveva fatto.
Erano sposati da tre anni e questa non era la prima scenata di Cecilia. Eppure, di solito, dopo le solite lacrime e la rabbia, correva da lui a scusarsi. Nathaniel pensava che questa volta non sarebbe stata diversa.
Arrivò Cecilia che, dopo essersi lavata e vestita con uno dei suoi soliti abiti scuri, stava per andarsene, trascinando una valigia, e con un pezzo di carta in mano.
Dopo aver ricevuto il documento da Cecilia, Nathaniel si rese conto che era un accordo di divorzio.
"Nathaniel, quando hai tempo chiamami."
Dopo aver detto quella frase secca, Cecilia trascinò la valigia fuori dalla porta.
Fuori, dopo la pioggia il cielo si era schiarito, per un momento, Cecilia si sentì come se fosse rinata.
Nathaniel rimase immobile sul divano del soggiorno, a fissare le carte per il divorzio, ci mise un po’ di tempo a riprendersi. Troppo tardi, solo dopo che la figura di Cecilia fu scomparsa dalla sua vista, si rese conto che se ne era andata davvero.
Ebbe un breve momento di frustrazione, per poi tornare rapidamente alla sua solita indifferenza. Non si curò troppo di quella decisione di Cecilia, non riusciva a prenderla sul serio. Dopotutto, sapeva che sarebbe bastata solo una telefonata o una parola da parte sua, e Cecilia sarebbe tornata obbedientemente al suo fianco, più desiderosa che mai di compiacerlo.
E questa volta non sarebbe stata diversa.
Era il fine settimana dopo il giorno in memoria degli antenati. Negli anni precedenti, Nathaniel avrebbe sempre portato Cecilia alla residenza Rainsworth per partecipare alle loro commemorazioni. Sarebbero Inevitabilmente stati sottoposti agli sguardi strani dei parenti della famiglia Rainsworth.
Finalmente era solo, e si sentiva di ottimo umore mentre guidava verso la residenza Rainsworth. La brezza primaverile lo riempiva di una leggerezza che non aveva mai provato prima.
Quella dei Rainsworth era una famiglia allargata e ogni anno, in questo periodo, molti parenti rientravano per partecipare alle commemorazioni. Se si fosse tenuto conto di tutti i membri della famiglia, non sarebbero state meno di cinquecento o seicento persone.
Solo nella generazione di Nathaniel, c'erano settanta o ottanta cugini, e molti di loro eccellevano nelle loro occupazioni. Che Nathaniel fosse riuscito a distinguersi tra loro e diventare il capo della famiglia Rainsworth non era una cosa da niente. Era stato prepotente e assertivo, governava con il pugno di ferro e tutti avevano paura di lui, sia i suoi coetanei, che gli altri anziani.
A parte la paura, i pettegolezzi su di lui non finivano mai. L'uomo che prima era influente e forte, si era fatto ingannare e aveva sposato una moglie con problemi di udito.
Alla residenza Rainsworth, Elena, la madre di Nathaniel, aveva già istruito i camerieri: "Ricordate, quando arriva Cecilia, non dovete permetterle di entrare nella sala degli ospiti."
Se non fosse per la regola della famiglia Rainsworth, che le mogli dei nipoti maggiori devono sempre essere presenti alle commemorazioni, non avrebbe mai permesso a Cecilia di fare un'apparizione in pubblico.
Tuttavia, questa volta, Cecilia non si era presentata, sorprendendo tutti. Negli anni precedenti, la moglie del nipote maggiore, Cecilia, era sempre la prima ad arrivare e l'ultima ad andarsene, lusingando e compiacendo tutti.
Ma oggi, non si era presentata.
Elena stava chiacchierando e ridendo con alcune donne di famiglie importanti, sentì dire che Cecilia non era ancora arrivata. Le sue eleganti sopracciglia si aggrottavano leggermente.
La commemorazione della famiglia Rainsworth era un evento significativo. Cecilia non poteva semplicemente decidere se partecipare oppure no.
Si avvicinò a Nathaniel e chiese dolcemente: "Nathaniel, dove è Cecilia?"
Nathaniel stava chiacchierando con alcuni amici d'infanzia, e sentendo quella domanda, assunse subito uno sguardo freddo.
"Mi ha chiesto il divorzio ed è andata via di casa."
Subito dopo averlo detto, tutti attorno a lui caddero in un silenzio profondo, con occhi pieni di incredulità.
Elena era quella più scioccata. In questo mondo, oltre ai suoi genitori, nessuno amava Nathaniel più di Cecilia. Sette anni fa, quando Nathaniel aveva rischiato di essere accoltellato, Cecilia lo aveva salvato mettendo a rischio la sua stessa vita.
Quattro anni fa, quando si erano fidanzati, Nathaniel era andato a Daprein per affari e aveva avuto dei problemi. Tutti dicevano che Nathaniel era morto, ma Cecilia si rifiutava di crederlo e senza pensarci due volte, decise di andare lì a cercarlo.
In quella città sconosciuta, Cecilia lo aveva cercato per tre giorni prima di riuscire finalmente a trovarlo, solo per essere rimproverata per essersi intromessa.
Dopo il matrimonio, sia durante la malattia e l'ospedalizzazione, nella vita quotidiana, o anche quando aveva a che fare con tutte le persone che Nathaniel aveva attorno a lui, compresi i suoi segretari e assistenti, Cecilia era stata sempre attenta, aveva sempre il timore di offendere qualcuno.
Una donna come Cecilia, che non poteva vivere senza Nathaniel, aveva effettivamente chiesto il divorzio e scelto di andarsene dopo la morte di suo padre.
Perché?
Elena non capiva, ma era contenta che Cecilia avesse lasciato andare suo figlio.
"Una donna come lei non era presentabile, il divorzio sarà solo un bene per voi due, lei non è mai stata alla tua altezza."
Appena Elena parlò, altri la seguirono.
"È vero. Nathaniel è un giovane uomo pieno di talento, e Cecilia lo ha sempre trattenuto dall’avere successo."
"Ogni volta che me la trovo davanti, si vede palesemente che è fatta per essere la signora di una famiglia nobile, non ha gusto, né una morale. Inoltre, è sorda. Nathaniel è stato più che generoso a restare con lei."
La commemorazione si trasformò rapidamente nel circolo dei pettegolezzi, tutti contro Cecilia. La trattavano come se fosse la persona più spregevole del mondo.
Elena e gli altri avevano dimenticato la fila di pretendenti ricchi che volevano sposare Cecilia quando suo padre, Regas, era ancora vivo, mentre Nathaniel aveva ancora una posizione instabile. Avevano dimenticato anche che era stata la famiglia Rainsworth a proporre un'alleanza matrimoniale tra le due famiglie.
Prima, i Rainsworth osavano spettegolare su Cecilia solo alle sue spalle, dato che Nathaniel era presente. Ma ora, avevano il coraggio di farlo apertamente e Nathaniel, che avrebbe dovuto essere contento, invece, si sentiva infastidito da quelle voci. Una volta finita la commemorazione, fu il primo a andare via dalla residenza Rainsworth.
Quando tornò a Daltonia Villa, stava facendo buio.
Nathaniel spalancò la porta e istintivamente gettò il suo cappotto all'ingresso. Dopo un po', vedendo che nessuno veniva ad accoglierlo, alzò lo sguardo verso il soggiorno buio e silenzioso, e si rese conto all'improvviso che Cecilia se n'era andata davvero.
Irritato, prese il suo cappotto, infilò un paio di pantofole e gettò il cappotto nella lavatrice.
Non riusciva a capire come mai fosse così stanco oggi.
Nathaniel andò alla cantina per prendere del vino, voleva festeggiare l’imminente divorzio da Cecilia, ma una volta arrivato in cantina e vide la porta chiusa a chiave, e troppo tardi si ricordò che non aveva la chiave.
Non gli piaceva avere estranei in casa sua, quindi nella villa aveva solo qualche cameriere che una volta finito il turno andava a casa, non c’era una governante a tempo pieno.
Dopo che lui e Cecilia si erano sposati, si era sempre occupata di tutto da sola.
Nathaniel tornò in camera e cercò dappertutto, ma non riuscì a trovare la chiave della cantina.
Annoiato, prese il suo telefono e lo sbloccò.