Capitolo 9 Spero che non te ne pentirai
Arrivato al Municipio, Nathaniel controllò l'orologio; erano le dieci in punto.
Stava per chiamare Cecilia, per chiederle se fosse già arrivata, quando la vide in lontananza, in piedi sotto un grande albero, vestita con i soliti abiti scuri e sobri. Da lontano, sotto quella pioggia leggera, sembrava ancora più fragile, come se anche un solo soffio di vento potesse farla volare via.
Ricordò poi la vivacità di Cecilia, quando si erano sposati: era giovane, radiosa, piena di vita. Ma ora, sembrava che la vita avesse già lasciato il suo corpo, lasciandola con un corpo inquietantemente magro.
Con l’ombrello in mano, Nathaniel camminò dritto verso di lei, mentre Cecilia ci mise un po’ per notarlo. Mentre lo osservava, si rese conto che nonostante i tre anni trascorsi, Nathaniel non aveva subito molto cambiamenti, era ancora bello e pieno di spirito, come lo era sempre stato, solo con un'aria di maturità e competenza in più.
Cecilia provò una strana sensazione di disorientamento, fu come se gli ultimi tre anni fossero passati in un batter d'occhio e, allo stesso tempo, come se le avessero consumato un'intera vita.
Nathaniel si avvicinò, la fissava in maniera fredda con i suoi occhi scuri, si aspettava delle scuse.
Finalmente vuole smetterla con questa messa in scena!
Ma per sua sorpresa, Cecilia disse semplicemente: "Non voglio trattenerti oltre dal tuo lavoro, andiamo dentro, così finiamo prima."
L'espressione di Nathaniel si irrigidì, diventando ancora più fredda. "Spero che non te ne pentirai," disse, poi si voltò e camminò verso il Municipio.
Cecilia lo guardò allontanarsi, un pungolo di dolore al cuore la colpì.
Speri che non me ne pentirò? A questo punto non sono più sicura di niente, so solo che sono stanca.
Quando qualcuno decideva di mollare, era spesso perché aveva perso ogni speranza, con il cuore colmo di delusione. Allo sportello per le pratiche di divorzio, quando l'impiegato chiese se avessero veramente deciso di divorziare, Cecilia rispose con sicurezza: "Sì."
Il suo sguardo risoluto mise improvvisamente un peso sul cuore di Nathaniel.
Dopo aver completato quelle formalità, furono informati del periodo di riflessione. Avrebbero dovuto tornare tra un mese per finalizzare il divorzio, se non fossero tornati per confermarlo, la domanda sarebbe stata automaticamente considerata nulla.
Mentre uscivano dal Municipio, Cecilia guardò Nathaniel, con un atteggiamento insolitamente calmo. "Ci vediamo tra un mese, prenditi cura di te stesso," disse prima di avviarsi sotto la pioggia e chiamare un taxi.
Nathaniel rimase immobile, guardando il taxi scomparire in lontananza. Non riusciva a identificare il sentimento che stava nascendo dentro di lui.
Dovrei sentirmi liberato, giusto?
Non doveva più essere avere a che fare con lei o sopportare il senso di ridicolo che sentiva nel mostrare agli altri di avere una moglie disabile.
Proprio allora, arrivò la chiamata di Zachary: "Nathaniel, allora? È tutto risolto?"
"Sì," rispose Nathaniel.
"Ho sentito dire che c'è un periodo di riflessione. Non abbassare la guardia con la piccola sorda, sicuramente ha qualche altro asso nella manica," avvertì Zachary.
Infatti. Dopo oltre un decennio che Cecilia lo inseguiva, chi avrebbe creduto che avesse improvvisamente deciso di lasciarlo andare?
Seduta nel taxi, Cecilia si appoggiò al finestrino, mentre guardava le gocce di pioggia scivolare sul vetro, persa nei pensieri. L'autista guardò mello specchietto retrovisore e rimase sorpreso nel vedere del sangue fresco che le colava dall'orecchio.
"Signorina! Signorina!" chiamò più volte, ma Cecilia non rispose. L'autista si fermò rapidamente.
Confusa, Cecilia si guardò intorno. Non erano ancora arrivati a destinazione, perché si erano fermati?
Guardò l'autista, vedeva le sue labbra muoversi, ma poi si rese conto che sentiva più. "Cosa hai detto? Non ti ho sentito."
L'autista scrisse un messaggio sul suo telefono, in cui le descriveva la situazione.
Cecilia raggiunse lentamente l'orecchio, e con le dita sentì la consistenza del sangue caldo.
Ormai ci ho fatto l’abitudine.
"Non si preoccupi," disse, "mi capita spesso, non è un problema."
Prima le orecchie non le sanguinavano così spesso, ma poi due anni fa, ad un evento, Zachary l'aveva spinta in una piscina. Cecilia, che non sapeva nuotare, era quasi annegata, e quel trauma le aveva fatto gonfiare i timpani.
Quell'incidente aveva segnato l'inizio dei suoi problemi di udito. Per poco tempo, era riuscita a gestirlo, ma poi era ricominciato a succedere abbastanza di frequente. L'autista, inquieto, insistette per portarla all'ospedale più vicino. Cecilia lo ringraziò e andò a farsi visitare dal suo medico.
Il suo medico di base da anni la salutò preoccupato. "Dottor Zagon," disse Cecilia, "ho notato che ultimamente sono sempre più smemorata. Continuo a dimenticare le cose che faccio."
Quella mattina, ci aveva messo un po' di tempo per ricordare che aveva l’appuntamento con Nathaniel per il divorzio. Così, era arrivata al Municipio presto, a rileggere i suoi messaggi di testo per ricordarselo.
Il medico esaminò il suo recente rapporto diagnostico, e disse un’espressione seria: "Signorina Smith, le consiglio di considerare ulteriori esami, forse a livello psicologico."
Livello psicologico...
Seguendo il consiglio del medico, Cecilia si sottopose a un test psicologico. La diagnosi confermò che soffriva anche di depressione, e una depressione così grave, portava anche alla perdita di memoria.
Prima di tornare al motel, Cecilia comprò un quaderno e una penna e scrisse tutto ciò che era successo di recente. Poi lo lasciò accanto al letto, così sarebbe stata la prima cosa che avrebbe visto appena sveglia al mattino. Quando fu il momento di riposare, Cecilia prese il suo telefono e si mmise a cercare metodi per curare la depressione.
Trovò una citazione: Spero che tu ti impegnerai al meglio per guarire te stesso, invece di aspettare che qualcuno venga a salvarti.
Dopo averla letta in silenzio, Cecilia spense il telefono e chiuse gli occhi.
La notizia del suo divorzio da Nathaniel aveva causato un bel trambusto. Quella notte, sua madre, Paula, l’aveva chiamata più volte, ma Cecilia non aveva sentito.
Quando si svegliò il giorno dopo, trovò i messaggi di Paula: Dove sei? Chi ti credi di essere? Al massimo dovrebbe essere Nathaniel a voler divorziare da te! Sei solo un problema! Quando ti sei sposata, tuo padre ha avuto un incidente d'auto. Ora con questo divorzio, stai cercando di rovinare la famiglia Smith?
Cecilia era abituata a questi tipi di messaggi. Digitò una risposta: Mamma, d'ora in poi, dobbiamo essere autosufficienti e non dipendere troppo dagli altri.
Poco dopo, arrivò un altro messaggio da Paula: Non sei altro che un'ingrata! Non avrei mai dovuto farti nascere!
Cecilia non rispose, mise il telefono da parte e pensò tra sé e sé che, appena fosse finito quel mese, e fosse riuscita a finalizzare il divorzio, avrebbe potuto lasciare Tudela e per ricominciare tutto da capo.
Nei giorni seguenti, la salute di Cecilia peggiorò visibilmente. I suoi attacchi di sordità divennero più frequenti, e la sua memoria continuò a svanire.
Il giorno precedente, dopo aver cenato fuori, non ricordava più la strada per tornare al motel, e si era dovuta affidare al sistema di navigazione che aveva sul telefono. La sua sordità forse era incurabile, ma la sua depressione no.
Decisa a trovare uno scopo nella vita, si iscrisse a un sito per il volontariato online, per occuparsi degli anziani che avevano perso le loro famiglie e anche di alcuni orfani. Aiutarli le dava una ragione per continuare.
Alcuni giorni dopo, una mattina, Cecilia si svegliò come al solito e guardò il quaderno che teneva al suo fianco. Si preparò per andare all'orfanotrofio, ma notò che sul suo telefono c’erano una serie di messaggi non letti.
Erano di Paula, Magnus e... Stella.
Paula: Come desideravi, la famiglia Smith è caduta in disgrazia.
Magnus: Vai avanti, continua a nasconderti. Non ho mai visto una sorella così fredda e codarda come te.
Stella: Le mie condoglianze, Cecilia. La verità è che la famiglia Smith avrà molto più successo sotto il controllo di Nathaniel.
Stella: Considerando il passato sostegno finanziario che ho ricevuto dalla famiglia Smith, se c'è qualcosa di cui hai bisogno, fammelo sapere. Aiuterò se posso.
Dopo aver chiuso la schermata dei messaggi, Cecilia non aveva ancora idea di cosa fosse successo. Fu allora che apparve una notifica per le notizie di tendenza.