Capitolo 10 La caduta della Smith Corporation
Quando Cecilia si mise a leggere le notizie più recenti, il titolo che catturò di più la sua attenzione fu una conferenza stampa tenuta dal Gruppo Rainsworth. Annunciavano che Nathaniel aveva acquisito con successo la Smith Corporation.
Da quel momento, la Smith Corporation era cessata. Sullo schermo, apparve una fotografia di Nathaniel: il suo profilo era straordinariamente affascinante, emanava un'aria di fiducia e vigore.
Sotto la foto, i commenti si moltiplicavano.
Nathaniel è incredibilmente affascinante, così giovane, ed è già a capo di una multinazionale.
Peccato che sia sposato, ma sua moglie non era la figlia della famiglia Smith?
Era solo un matrimonio d'affari, non ricordate? Tre anni fa, quando arrivò il momento di sposarsi, Nathaniel abbandonò semplicemente la sposa e se ne andò...
Gli utenti su internet non erano affatto smemorati.
Ormai, Cecilia aveva quasi dimenticato quel lontano giorno di tre anni, fa quando fu abbandonata all'altare. Il ricordo di Nathaniel che se ne andava arrabbiato era iniziato a sbiadire. Continuò a scorrere i commenti.
In questi ultimi tre anni, aveva sempre saputo che prima o poi la Smith Corporation sarebbe fallita, ma non si aspettava che accadesse così in fretta. Di recente, Nathaniel era stato particolarmente rilassato, per lui acquisire la Smith Corporation segnava la risoluzione di un grande conto in sospeso.
Zachary rise e disse: “Tre anni fa, la famiglia Smith ti ha ingannato con quel matrimonio, e ora finalmente hanno avuto quello che si meritavano.” Si rivolse a Nathaniel, che stava lavorando accanto a lui, e chiese: “Nathaniel, la piccola sorda ti ha implorato in questi ultimi giorni?”
Nathaniel si fermò, la penna sospesa sul foglio. Per qualche motivo, le persone intorno a lui continuavano a parlargli di Cecilia.
Perché, anche dopo il divorzio, non riesco a togliermela dalla mente?
“No,” rispose lui bruscamente.
Zachary ne fu sorpreso. Dopo quel grosso incidente con la famiglia Smith, come faceva Cecilia a rimanere così composta?
Continuò: “Forse ci è arrivata da sola? Ho sentito dire che la sua famiglia la sta cercando ovunque, ma non la trovano da nessuna parte.”
L'irritazione di Nathaniel crebbe, e con le sopracciglia aggrottate sbottò: “Vattene!”
Zachary non si aspettava di assistere ad una sfuriata tale, e dopo essersi reso conto che era davvero arrabbiato, lasciò in fretta l'ufficio del CEO.
Una volta solo, Nathaniel inconsciamente prese il telefono, ma non trovò né messaggi, né telefonate da Cecilia, aveva davvero smesso di farsi sentire. Fuori dall'ufficio, Zachary era preoccupato, Nathaniel si stava comportando in modo strano.
In superficie, sembrava lo stesso, ma appena qualcuno nominava Cecilia, iniziava ad agitarsi. Zachary uscì e chiamò il suo assistente: “Abbiamo già trovato dove si nasconde Cecilia?” chiese.
“Sì, alloggia in un piccolo motel a Hillscester.”
Zachary si fece inviare la posizione dal suo assistente e poi partì in macchina verso quella destinazione. Cecilia aveva ostacolato Nathaniel e Stella per oltre tre anni, anche se adesso avesse accettato di divorziare, non sarebbe stato giusto lasciarla andare così facilmente.
Fuori, la pioggia cadeva dolcemente e dopo aver finito il suo lavoro di volontariato, Cecilia si diresse all'ospedale per prendere dei medicinali. Poi, si incamminò verso il motel, con l’ombrello in mano. Le strade erano semi-deserte. Zachary, che era alla guida della sua auto di lusso, notò la silhouette snella di Cecilia da lontano, quindi accelerò deliberatamente, prendendo con la ruota dell’auto una pozzanghera che le schizzò addosso. Mentre lo sguardo vuoto di Cecilia si rivolgeva verso di lui, Zachary lo colse nello specchietto retrovisore e sentì un improvviso, inspiegabile brivido di inquietudine.
Cecilia riconobbe la lussuosa Bugatti grigio scuro di Zachary, ma girò la testa in silenzio e fece finta di non vederlo.
Zachary, tuttavia, non era pronto a lasciarla in pace, così rallentò e si accostò a lei. “Ehi, sei così arrabbiata? Ora quando mi vedi, non mi saluti nemmeno più? Prima eri sempre così contenta di vedermi? Non eri felice di accontentarmi sempre?”
Cecilia non ebbe alcuna reazione ai suoi insulti. In passato, visto che era affezionata a Nathaniel, aveva cercato di ingraziarsi tutti quelli che gli stavano intorno, compreso Zachary. Non sapeva quanto Zachary la disprezzasse e lo aveva con gentilezza, nella speranza che un giorno la famiglia e gli amici di Nathaniel l'avrebbero accettata.
Ma quei sogni si erano rivelati irrealizzabili.
Una delle tante volte in cui si erano incontrati, Zachary aveva detto chiaramente a Cecilia che lui stava dalla parte di Stella e pur di difenderla, aveva perso il suo comportamento da gentiluomo, e aveva iniziato a prendere in giro Cecilia, dandole della bassa e svergognata. L'aveva persino spinta in una piscina, lasciandola lì da sola, senza aiutarla a uscire. Da allora, Cecilia lo aveva evitato.
Vedendo che Cecilia continuava ad ignorarlo, Zachary si irritò. Si fermò, aprì la portiera dell'auto e, con pochi passi rapidi, si trovò davanti a lei e le afferrò saldamente il braccio. Il suo atteggiamento divenne serio: “A che gioco stai giocando?”
Cecilia si contorse dal dolore. Guardandolo, disse: “Non so di cosa stai parlando.”
Cercò di liberarsi, ma Zachary la respinse con un ghigno: “Non toccarmi con le tue mani sporche!”
Cecilia inciampò e, con un forte tonfo, cadde pesantemente all’indietro. Zachary rimase lì, ancora un po’ incredulo.
Ha imparato a far finta di farsi male? L’ho solo spinta leggermente, come ha fatto a cadere?
Vedendo che le poche persone che c’erano per strada stavano iniziando a guardarli, Zachary si sentì a disagio. Tornò nella sua auto, ma non prima di averle dato un avvertimento: “Cecilia, solo perché sei disabile, non hai il diritto di interferire con Stella. Lei non è come te, si è impegnata molto per arrivare dove è oggi, quindi non le mettere i bastoni tra le ruote e stai fuori dalla sua vita e da quella di Nathaniel.”
Dopo essere partito, Zachary informò gentilmente la famiglia Smith del luogo in cui si trovava Cecilia.
Cecilia giaceva a terra, le mani e le ginocchia graffiate. Il dolore era così intenso che faceva fatica a rialzarsi, non riusciva a capire come mai Zachary avesse perso tutti i suoi valori.
Ricordava ancora quattro anni fa quando lei aveva rischiato la vita per tirare Zachary fuori da un'auto che stava per esplodere. Era coperto di sangue, con gli occhi accecati, eppure parlava con una gentilezza insolita. “Grazie. Ricambierò sicuramente la tua gentilezza.”
È questo il suo modo di ricambiarmi?
Cecilia non l’aveva salvato perché volesse qualcosa in cambio, ma certamente non si aspettava che lui ricambiasse la sua gentilezza con quell'ostilità.
Fortunatamente, un passante la aiutò a rialzarsi. “Signorina, chi era quell’uomo? Dobbiamo chiamare la polizia?”
Cecilia sentiva solo un fischio sordo nelle sue orecchie, rendendo impossibile capire cosa stesse dicendo. Supponendo che stesse mostrando preoccupazione, scosse la testa e disse: “Sto bene, davvero, grazie...”
Dopo averli ringraziati ancora, zoppicò via.
Gli altri passanti la videro andare via, provavano pietà per lei, ma anche se Cecilia avesse sentito la loro preoccupazione, avrebbe rifiutato il loro aiuto.
La famiglia Sinclair, di cui faceva parte Zachary, non era meno influente della famiglia Rainsworth. Avevano un’azienda di presenza globale nel campo della medicina.
Essendo il figlio maggiore della famiglia Sinclair, Zachary avrebbe potuto prendere in mano l'impero di famiglia molto tempo prima, se non fosse stato per la sua dedizione a Nathaniel e il suo disinteresse per la medicina. Nel suo stato attuale, Cecilia non poteva permettersi di offendere uno come lui.
Dopo essere tornata al motel, Cecilia fece una doccia e poi si disinfettò le ferite. Esausta, si sdraiò, sempre più convinta, a seguito di ciò che era successo quel giorno, di doversi lasciare Nathaniel alle spalle.
Si svegliò proprio quando l'alba stava sorgendo. Entrò nel soggiorno e trovò Paula, vestita con un abito tradizionale, seduta comodamente sul divano.
“Finalmente sei sveglia. Mi hai fatto davvero faticare molto per trovarti,” disse Paula, con un tono pieno di sarcasmo.
Cecilia ascoltò le aspre osservazioni di sua madre, con gli occhi offuscati. “Mamma...”
Paula guardò Cecilia, notando il suo viso pallido privo di colore, che comunque non mostrava alcuna preoccupazione. Si avvicinò a sua figlia, alzò la mano e le diede un pesante schiaffo sulla guancia destra.