Capitolo 4 Non ti ho mai amato
A quanto pare mio padre si era accorto da tempo che Nathaniel non mi amava affatto e, nonostante tutto, ha sempre avuto a cuore i miei interessi. Ha stipulato un contratto con la famiglia Rainsworth, permettendomi di realizzare il mio desiderio di sposare Nathaniel. Ma prima che potessimo sposarci, è morto, in un incidente d'auto, se lui non fosse morto, Magnus e mamma non sarebbero stati in grado di rompere il contratto...
Dopo aver completato tutte le procedure di trasferimento di proprietà con Norman, Cecilia si avviò verso casa, e per strada vide tutti i poster promozionali di Stella. Quella Stella che si vedeva nei poster irradiava una bellezza abbagliante, ottimismo e fascino.
Sapeva che era arrivato il momento di arrendersi, di lasciare libero Nathaniel e di liberare anche se stessa. Una volta tornata a Villa Daltonia, Cecilia si mise a fare i bagagli.
Essendo stata sposata per poco più di tre anni, tutto ciò che aveva poteva tranquillamente entrare in una sola valigia. Era già un anno che aveva già chiesto a Norman di preparare le carte per il divorzio.
In compagnia di Nathaniel, era spesso eccessivamente autocritica, si mostrava troppo umile ed emotiva. Aveva capito già da tempo che la loro relazione era destinata a finire e si era preparata in anticipo ad andarsene.
Quella sera non arrivò nessun messaggio da Nathaniel.
Quindi, in un momento di coraggio, fu lei ad inviare un messaggio a lui: Sei libero stasera? Vorrei parlarti di una cosa.
Dall'altro lato, solo un lungo silenzio.
Gli occhi di Cecilia si rabbuiarono, capendo che lui ora non rispondeva nemmeno più ai suoi messaggi. Non le rimaneva che aspettare il suo ritorno la mattina successiva.
Nell'ufficio del CEO del Gruppo Rainsworth, dopo un solo rapido sguardo a quel messaggio, Nathaniel mise da parte il telefono, con tranquillità.
Ma Zachary, che era seduto su un divano vicino a lui, notò quel suo movimento e chiese: "È di Cecilia?"
Nathaniel gli diede una risposta piuttosto vaga.
Zachary rise, senza pensarci troppo: "Quella stupida sorda si crede davvero di essere la signora della famiglia Rainsworth, vuole anche controllarti. Nathaniel, non stai seriamente pensando di continuare a stare con lei, vero? Ormai, la famiglia Smith è spacciata. Il fratello minore di Cecilia, Magnus Smith, è un completo idiota, non ha idea di come si gestisce un'azienda. Non ci vorrà molto prima che la famiglia Smith vada in rovina. E sua madre è una donna avida!"
Nathaniel ascoltò tutto con un'espressione placida in viso.
"Lo so."
"Allora perché non le hai ancora chiesto il divorzio? Stella ti aspetta da tanto tempo," disse Zachary con ansia.
Nel suo cuore, Stella era innocente, brava nel suo lavoro, ed era anche incommensurabilmente superiore alla calcolatrice Cecilia. Dopo che fu nominato il divorzio, Nathaniel cadde in un profondo silenzio.
Vedendolo, Zachary esclamò: "Non ti sarai mica innamorato di Cecilia, vero?"
Io? Innamorato di lei?
Nathaniel fece un sorriso beffardo.
"Pensi che lei sia alla mia altezza?"
Nathaniel passò a Zachary un contratto di acquisto e dopo aver dato un’occhiata, Zachary si rese conto che Nathaniel era davvero senza cuore. Lui gli aveva solo suggerito di divorziare da Cecilia, ma inaspettatamente, Nathaniel aveva addirittura intenzione di prendersi il controllo dell'intera Smith Corporation.
Fu proprio in quel momento che, sorprendentemente, lui sentì una leggera pietà per Cecilia.
Dopotutto, erano stati sposati per tre anni, ed era palese che Cecilia provasse un affetto immenso per Nathaniel.
Nathaniel è davvero senza cuore, non è possibile che provi qualcosa per Cecilia!
Cecilia aveva già immaginato che Nathaniel non sarebbe tornato, invece, lo vide entrare a mezzanotte in punto.
Lei non stava dormendo e gli andò vicino, per togliergli il cappotto e la valigetta. Tutte le loro azioni erano sorprendentemente simili a quelle di una qualunque coppia sposata.
"In futuro, preferisco che non mi mandi messaggi a caso."
La tranquillità del momento è stata infranta dalla voce gelida di Nathaniel.
Cosa poteva esserci di così urgente, visto che lei non lavorava e stava da sola a casa tutto il giorno?
La mano di Cecilia, che teneva il suo cappotto, tremava mentre mormorava: "Va bene, in futuro non succederà più."
Nathaniel non aveva colto il significato nascosto nelle parole di Cecilia, e se ne era andato direttamente nel suo studio.
Durante quei tre anni, una volta tornato a casa, trascorreva la maggior parte del tempo nel suo studio. Anche quando erano in due sotto quello stesso tetto, Cecilia era sempre sola. Forse, Nathaniel pensava che una persona con problemi di udito preferisse una vita di completa solitudine e tranquillità. O forse semplicemente non gli importava niente di Cecilia.
Quindi, una volta nello studio, aveva tutto lo spazio per discutere dei suoi affari, come aveva sempre fatto, anche se questa volta l'argomento era l'acquisizione della Smith Corporation.
Come suo solito, Cecilia gli aveva portato una tazza di tè allo zenzero, e poi era rimasta ad ascoltarlo dare istruzioni, con energia, ai suoi subordinati, ma quel giorno, non riusciva a trovare le parole per parlare dei suoi sentimenti.
Era ben consapevole dell'incompetenza di suo fratello e sapeva che la caduta della Smith Corporation era inevitabile. Tuttavia, non si aspettava che a sferrare il primo colpo all’azienda della sua famiglia fosse proprio suo marito.
"Nathaniel."
Una voce interruppe i profondi pensieri di Nathaniel. Nathaniel si bloccò e riagganciò subito il telefono, senza sapere con sicurezza se fosse stato spinto da un senso di colpa o da qualcos'altro.
Decise anche di spegnere il suo portatile. Cecilia fece finta di non aver notato quei movimenti ed entrò nella stanza, per lasciargli il suo tè allo zenzero.
"Nathaniel, bevine un po' e riposati. La salute viene prima di tutto."
Senza capirne il motivo, Nathaniel si rilassò leggermente, dopo aver sentito la voce gentile di Cecilia.
Probabilmente non mi ha sentito!
Se mi avesse sentito, avrebbe di sicuro iniziato un’altra discussione!
Senza aver capito se fosse per un senso di colpa, o per altro, Nathaniel fermò Cecilia proprio prima che stesse per uscire.
"Hai detto che avevi qualcosa da dirmi. Di cosa si tratta?"
Cecilia guardò quel volto fin troppo familiare e disse dolcemente: "Volevo sapere se fossi libero stamattina. Così potremmo andare insieme a finalizzare le procedure di divorzio."
Cecilia aveva un tono così calmo, quasi da sembrare noncurante, era come se stesse parlando della cosa più banale e insignificante del mondo. Nathaniel, invece, strinse gli occhi, incredulo.
"Cosa hai detto?"
Durante i loro tre anni di matrimonio, nonostante tutte le azioni oltraggiose che lui aveva compiuto, Cecilia non aveva mai sollevato, nemmeno una volta, l'idea del divorzio.
In realtà, Nathaniel era consapevole di quanto Cecilia lo amasse. Fin da quando erano vicini di casa, da ragazzi, lui aveva sempre saputo che lei aveva una cotta per lui. Era al corrente del fatto che fossero più di dieci anni che Cecilia provava dei sentimenti per lui.
In quel momento, lo sguardo precedentemente vuoto di Cecilia divenne incredibilmente chiaro.
"Signor Rainsworth, mi dispiace se ti ho tenuto legato a me per tutti questi anni. Ora possiamo divorziare."
Nathaniel strinse i pugni involontariamente.
Anche Zachary mi aveva suggerito di chiedere il divorzio, ma io non sono d'accordo. E ora è venuta a chiedermelo lei per prima. Chi si crede di essere?
"Allora l’hai saputo, vero? La Smith Corporation è agli sgoccioli. Che differenza fa se sono io a trarne vantaggio o qualcun altro? Perché mi stai chiedendo il divorzio? È per un figlio o per i soldi? O è per impedirmi di andare contro la famiglia Smith? Non te lo dimenticare, io non ti ho mai amato. Le tue minacce sono inutili contro di me!"
Si sentiva quasi minacciato da quella richiesta. Sapeva che non avrebbe osato lasciarlo; la famiglia Smith non poteva permetterselo, e Cecilia era ancora più riluttante a farlo.
Il riflesso di Nathaniel negli occhi di Cecilia divenne improvvisamente estraneo. Le venne un nodo alla gola e un dolore acuto nelle orecchie, e ora, anche con il suo apparecchio acustico, non riusciva a capire cosa stesse dicendo Nathaniel.
Riuscì solo rispondere alla domanda precedente: "Non voglio niente."
Temendo che Nathaniel potesse notare qualcosa di strano, Cecilia decise di lasciare lo studio.
Nathaniel la guardò andare via e, per ragioni sconosciute, provò un senso di malinconia che non gli era affatto familiare.
Non era mai stato uno che si preoccupava di controllare le sue emozioni per il bene degli altri, e in quel momento, rovesciò il tavolo che aveva davanti.
Il tè allo zenzero che Cecilia aveva preparato finì tutto sul pavimento.